Cinque minuti di relax ottenuti con paziente gioco passatempo e collage di immagini
in 3D che “svolazzano” in sfondi astrali e paesaggi mozzafiato
dove natura e fantasia si fondono e confondono,
accompagnate da allegre musiche rese disponibili da Youtube.
BRUSCANDOLI ALL'ATTRACCO SULL'ADIGE A BEVERARE
Che cosa sono i bruscandoli?
Sono chiamati bruscandoli i getti spontanei del Luppolo selvatico (Humulus lupulus). Il luppolo è una pianta avvolgente, e nei boschi incolti forma intrichi invalicabili e cresce di cinque o sei metri l’anno. L’erboristeria usa i fiori femminili “coni” che sono delle infiorescenze gialle, per usi vari ma specialmente contro l’insonnia.
Sono chiamati in vari modi: aspargina in Lombardia, luartis a Mantova e Cremona, luvertìn in Piemonte, lavertìn in Monferrato, luperi in Umbria, bruscandolo o vidisone in Veneto, vartìs in Emilia-Romagna, ma nel ferrarese sono i “bruscandul” . A Berra ogni anno a maggio viene organizzata la “SAGRA MONDIALE DEL BRUSCANDOLO”. Bruscandolo a Trieste, urtizon in Friuli, bertüçi nella Val di Vara, viticedda nel Cilento, “tavarini” nella valle Caudina.
I bruscandoli sono molto usati in cucina, per il loro delicato sapore, gli apici vegetativi colti a primavera (i bruscandoli, appunto) per frittate, minestre e altri usi. Tipico passatempo dei pensionati è raccogliere infatti i bruscandoli lungo le basi delle siepi a primavera. Ha molte proprietà rinfrescanti e diuretiche, come tutti i turioni primaverili.
Le foglie sono cuoriformi, picciolate, opposte, munite di 3-5 lobi seghettati. La parte superiore si presenta ruvida al tatto, la parte inferiore è invece resinosa.
Il luppolo predilige ambienti freschi e terreni fertili e ben lavorati. Cresce spontaneamente sulle rive dei corsi d’acqua, lungo le siepi, ai margini dei boschi, dalla pianura fino ad un’altitudine di 1.200 metri se il clima non è troppo ventoso ed umido. La sua presenza è molto comune nell’Italia settentrionale. La coltivazione del luppolo in Italia fu introdotta, a partire dal 1847, dall’agronomo Gaetano Pasqui di Forlì, che promosse anche una fabbrica di birra in attività già dagli anni ‘60 dell’Ottocento.
I getti apicali della pianta vengono raccolti in primavera (marzo-maggio) e utilizzati come il più comune asparago (a volte erroneamente chiamati “asparago selvatico”). Da notare come, a differenza della maggior parte dei germogli utilizzati per uso culinario, i getti di luppolo selvatico siano più gustosi quanto più sono grossi. Si possono anche raccogliere gli ultimi 20 cm di pianta e far lessare per 5-10 minuti, condire con olio, sale e limone; oppure farli saltare qualche minuto con cipolla e servirli con riso integrale. Gustosi anche in risotti, frittate e minestre.
Basta una bella passeggiata, in questa stagione, per raccoglierne alcuni mazzetti; una volta raccolti vanno utilizzati il prima possibile per poterne apprezzare appieno il sapore che è veramente molto particolare.
Una volta a casa, lavateli bene, tamponateli con un canovaccio e tagliateli a mano come se si trattasse di prezzemolo, lasciato un po' grossolano.
Il risotto con i bruscandoli
Ingredienti per 4 persone:
320 gr, di Riso Vialone Nano
300 gr. di bruscandoli di siepe (circa 40/50 rametti)
1/2 scalogno
1 spicchio d’aglio
sale, pepe
burro
50 gr, formaggio grattugiato
acqua
Come fare il risotto:
Per preparare il risotto con i
bruscandoli, soffriggere scalogno e aglio con una noce di burro. Aggiungere le
foglie dei bruscandoli e le cime (circa 8 cm) ed eliminare i gambi più
resistenti (se tritati sottilmente si possono comunque aggiungere). Stufare per
qualche minuto. Aggiungere e tostare il riso. Continuare la cottura come per un
normale risotto, aggiungendo acqua calda. Aggiustare di sale e pepe.
A fine cottura mantecare il risotto con poco burro e parmigiano, facendolo ben
saltare nella pentola.
Accompagnare il risotto coi bruscandoli con un vino bianco tipo Pinot Grigio,
Sauvignon o Gambellara.
La frittata con i bruscandoli
Gli ingredienti sono
estremamente semplici:
Due mazzetti di bruscandoli
una noce di burro
1 scalogno
4 uova
mezzo bicchiere di latte
Tritate finemente lo scalogno e mettetelo ad appassire e colorare in una padella antiaderente con una noce di burro
Nel frattempo, sbattete le uova con poco sale, pepe ed il latte.
Quando lo scalogno è cotto unite i bruscandoli, e cuoceteli per 5/6 minuti aggiungendo eventualmente un goccio di acqua.
Versategli quindi sopra le uova e cuocete a fuoco lento, lasciando qualche minuto incoperchiata la padella, cosicchè la frittata resti morbida.
Va servita molto calda con contorno di insalatina fresca e crostoni di pane bruscato passato con un po' di aglio.
UN MARE IN FIORE - CASA DEL GIARDINO
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